AMORE FAMILIARE: X INCONTRO MONDIALE DELLE FAMIGLIE “MULTICENTRICO” E “DIFFUSO” IN TUTTO IL MONDO

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Dal 22 al 26 Giugno 2022 si terrà a Roma, il X incontro mondiale delle Famiglie, in concomitanza della proclamazione dell’Anno Internazionale della Famiglia da parte delle Nazioni Unite. Evento più unico che raro, soprattutto se si pensa alle difficoltà che hanno dovuto affrontare molti genitori durante gli anni della pandemia

 In questi quasi trent’anni gli incontri mondiali sono stati realizzati in diverse parti del Mondo, passando per Brasile, Stati Uniti, Irlanda, Filippine, Spagna e più volte l’Italia; oltre a Roma nel 2000, Milano 2012, con papa Benedetto XVI, la mia città.

Edizione per me indimenticabile, perché ho potuto sperimentare uno degli aspetti più belli di queste Giornate mondiali, l’incontro diretto con famiglie di altri Paesi, con cui abbiamo condiviso i vari appuntamenti pubblici, ma anche la convivialità in famiglia, attorno alla nostra tavola, esperienza che i nostri figli ricordano ancora con affetto. E io stesso ricordo ancora con emozione il Che Diòs ve bendiga, che ogni mattina ci veniva augurato sulla porta di casa.

L’Incontro mette a tema L’amore familiare: vocazione e via di santità, in diretta ed esplicita continuità con l’Amoris laetitia (2016). L’evento di Roma sarà, infatti, anche la chiusura dell’Anno Amoris laetitia, dedicato da papa Francesco alla verifica di quanto questa Esortazione apostolica abbia inciso realmente sull’agire pastorale ed esistenziale delle Chiese e del mondo cattolico nel suo complesso. Questa decima edizione ha avuto una storia particolarmente accidentata, perché ha dovuto confrontarsi prima di tutto con la pandemia. Nessuno poteva immaginare che l’annuncio dato a conclusione del IX Incontro, a Dublino, a settembre 2018 («Ci rivedremo a Roma, a giugno 2021!») si sarebbe dovuto scontrare con il lockdown globale.

Del resto un evento così importante esige anni di preparazione, con il diretto e impegnativo coinvolgimento delle diocesi ospitanti, e l’incertezza degli inizi del 2020 rese questa scelta inevitabile e doverosa, e sicuramente saggia. La pandemia ha, inoltre, imposto un secondo grande cambiamento, che nel tempo è però diventato anche una grande opportunità: è sembrato opportuno (a settembre 2021, anche con un videomessaggio di Francesco) di non invitare più tutte le famiglie del mondo a convergere in un unico luogo per condividere alcuni giorni insieme – come si era fatto finora – ma di trasformare questo appuntamento in un evento “multicentrico” e “diffuso”, invitando ogni diocesi del mondo, a programmare e progettare propri eventi e iniziative, nello stesso periodo in cui si svolge l’Incontro a Roma, a cui invitare le famiglie e la comunità ecclesiale.

In effetti, con questa modalità si valorizza un mix tra eventi in presenza e connessioni digitali, che consente di sentirsi attivi e partecipi a un numero molto maggiore di persone rispetto a chi avrebbe partecipato all’Incontro mondiale in presenza. Altro elemento non marginale è la possibilità di partecipazione, nella formula “multicentrica e diffusa”, a tante famiglie senza risorse economiche per affrontare i costi di viaggio e di permanenza “dall’altra parte del mondo”, o che per problemi organizzativi non potevano allontanarsi per troppi giorni dal proprio luogo di vita (per problemi di lavoro, per assistenza continuativa a genitori anziani o persone fragili).