DON ALFONSO CIARAMELLANO

Ricordiamoli

           DON ALFONSO CIARAMELLANO

                        (n. a Vacri-CH 22/09/1927  +  Chieti 31/5/2020       

Don Alfonso nato nel 1927 a Vacri e deceduto il giorno di Pentecoste 31 maggio 2020 all’Ospedale di Chieti, avrebbe ricordato e festeggiato 70 anni di ordinazione sacerdotale il 26 giugno di quest’anno. Già dal 1980 aveva professato i Consigli Evangelici nell’Istituto Gesù Sacerdote, fondato da don Giacomo Alberione: il 31 gennaio 2020 in un Incontro di Ritiro dei membri dell’Istituito a Vasto presso il Santuario dell’Incoronata, aveva partecipato e lo avevamo festeggiato; e siamo tutti contenti di averlo ricordato e festeggiato, perché, poi, a motivo del Covid19, non abbiamo potuto riflettere e pregare più insieme come membri IGS. Per quanto aveva potuto, a motivo della salute, ha sempre partecipato con fedeltà agli Incontri programmati dall’Istituto, portando sempre una buona carica di fraternità e di spiritualità presbiterale.

Tante persone che lo hanno avuto come parroco hanno testimoniato che don Alfonso in tutte le parrocchie dove ha esercitato il suo ministero (ROCCA San Giovanni, Vacri, Chieti, Casacanditella…), si è sempre distinto come una guida saggia, pastore attento, ma anche amico di tutti,  anche a motivo della sua carica umana, comunicativa, sempre positiva.

Soprattutto la comunità di ROCCA SAN GIOVANNI si è stretta nel dolore perché per 33 anni ha sperimentato la feconda attività pastorale di don Alfonso. Così il sindaco ha manifestato a nome di tutti il suo dolore e la sua riconoscenza: persona meravigliosa, gioviale, buona, era un educatore, un pastore, un discepolo, un amico, un punto di riferimento per tutti. Molti sono cresciuti con lui; era una figura con la quale confidarsi, alla quale rivolgersi per avere aiuto nei momenti di sconforto, per condividere momenti di gioia e di serenità. Era sempre presente ed è rimasto con noi anche quando ha lasciato la parrocchia di San Matteo per andare a Chieti dove ha continuato il suo cammino di parroco. Trentatré anni sono tanti e, infatti, anche quando è andato via non ha mai tagliato i rapporti con la nostra comunità”.

Molto significativa anche quest’altra testimonianza di chi lo ha conosciuto da vicino e ha ricevuto tanto dalla sua testimonianza di presbitero gioioso, comunicativo, affabile, generoso: “personalmente ho avuto occasione di conoscerlo soprattutto come assistente diocesano del settore adulti di Azione Cattolica, compito affidatogli da S.E. Mons. Valentini all’indomani della riunificazione dell’AC di Chieti e Vasto. In quella veste aveva cercato una collaborazione con il settore giovani, alla ricerca di quell’unità necessaria alla crescita dell’intera associazione. Tanti ricorderanno Don Alfonso per la sua devozione a S. Giuseppe, trasmessagli da un santo sacerdote che aveva conosciuto e che citava sempre, Don Stefano Lamera, ma che forse aveva origine, ma lui non lo ammetteva, anche nella mancanza di quella figura paterna che in vita non ha avuto. Amava i malati, Don Alfonso, che ha servito per anni nel suo impegno con l’UNITALSI. Li amava davvero perché sul serio vedeva in loro quel Cristo sofferente a cui aveva dedicato la sua vita. Ma soprattutto, Don Alfonso amava il Concilio Vaticano II: lui che era anagraficamente un prete pre-conciliare. Le sue intuizioni moderne che tante volte stupivano (se non scandalizzavano) in un prete anziano erano le intuizioni del Concilio. Da questo veniva fuori la sua grande passione per i laici; e se credi nel laicato e nel Concilio, l’Azione Cattolica non può che essere lo strumento che prediligi. E ci si è impegnato per tanti anni come Assistente Diocesano e l’ha promossa in tutte le comunità che ha guidato. Credeva nei laici più di quanto ci credessero gli stessi sui collaboratori ai quali ripeteva: “La Parrocchia non è il Parroco e non è del Parroco. Il Parroco passa: voi restate nelle vostre comunità”.