L’ Assunzione: La Pasqua Di Maria Santissima. “La Vergine Maria… fu assunta alla gloria celeste in anima e corpo”.

Articoli home page

Il 15 agosto non è la festa di “ferragosto”, termine consumistico e non cristiano, ma la Pasqua di Maria SS. Con la solennità dell’Assunzione in cielo del corpo e anima di Maria SS., la Chiesa oggi celebra la “Pasqua”, la gloria della “grande Donna”, vincitrice di Satana, del peccato e della morte, come preludio della nostra futura risurrezione. Ora essendo Maria la “piena di grazia” senza nessuna ombra di peccato, Dio Padre l’ha voluta associare alla risurrezione del Figlio Gesù.                                 

Cristo risuscita, Maria è risuscitata; Cristo ascende al cielo, Maria è assunta in cielo. L’assunzione non è un semplice trasferimento di Maria al cielo in anima e corpo, ma è una nuova assunzione di dignità e di disponibilità di Maria in riferimento alla storia degli uomini, divenendo così Regina del cielo e della terra. Maria anticipa la nostra risurrezione, e mentre dice di essere stata ciò che noi siamo ora, dice anche che noi saremo ciò che Lei è ora.

Maria è la prima che ha vissuto dopo Gesù, l’esperienza pasquale del passaggio da questa vita alla vita gloriosa. Questo mistero dell’Assunzione di Maria Vergine, ha due momenti della sua Pasqua: il passaggio da questa vita, e l’ingresso nella gloria celeste.

/ Pertanto l’Assunzione di Maria, non è stata tramandata esplicitamente dalla Bibbia. Il Vangelo parla poco di Maria, meno ancora della sua vita terrena e della sua immediata glorificazione.

Per alcuni tuttavia la sua assunzione è come adombrata nella visione del cap.12 dell’Apocalisse di s. Giovanni: “Nel cielo apparve un segno grandioso: una donna vestita di sole, con la luna sotto i suoi piedi e sul capo una corona di dodici stelle”.. Ma chi è questa “Donna”?  Nel pensiero dell’autore dell’Apocalisse, in questa donna si intrecciano due figure: da un lato, l’antico Israele dell’A.T. e la “Donna” adorna di tutto il suo splendore(sole, luna, stelle), simboleggia il popolo di Dio da cui proviene, è nato, secondo la carne, Gesù Messia; dall’altro, è il nuovo Israele, la “figlia di Sion”, la Chiesa- madre del N.T., corpo mistico di Cristo, che lotta per mantenersi fedele a Dio che la libera dal Male. E la Donna è la rappresentazione del popolo messianico.Al suo interno Cristo nasce continuamente attraverso la Parola di Dio e l’Eucaristia. E’ appunto per questo che essa è raffigurata come incinta e pronta a generare un figlio contro il quale si scatenerà la violenza del “drago rosso sangue”.

 / Naturalmente la tradizione cristiana ha immaginato che il popolo messianico è per eccellenza generato da Maria nel Cristo, e quindi ha attribuito questa figura di “Donna” alla Vergine Maria, che nella Chiesa il primo membro eletto è proprio la Madre di Gesù, la figura più eminente. Ella partorisce nel “dolore”, poiché il popolo di Dio è peccatore, ma genera il Messia. Contro il Messia e il popolo di Dio, si erge il “drago rosso”, il serpente, nemico tradizionale dell’uomo, incarnazione del male che devasta la terra. Ma Cristo sfugge al suo potere mediante la Risurrezione e l’Ascensione. Così Maria diventa l’immagine vivente del popolo di Dio: anch’essa ha vissuto la prova della fede, il silenzio del deserto, la contraddizione della Croce: ma alla fine è stata glorificata. La Chiesa pure, rifugiata nel deserto, affida la sua sorte solo a Dio, ed è sicura che alla fine il suo Signore trionferà.

/ E’ stato il Papa Pio XII, il 1° Nov. 1950, a dichiarare il Dogma di fede dell’Assunzione di Maria al cielo, quando lesse il passo essenziale della Costituzione Apostolica “Munificentissimus Deus”, con queste parole:” Pronunziamo, dichiariamo e definiamo essere dogma da Dio rivelato che: l’Immacolata Madre di Dio sempre Vergine Maria, terminato il corso della sua vita terrena, fu assunta alla gloria celeste in anima e corpo”. Il Papa nella sua definizione fa appello al “protovangelo”(Gen.3,15), non perché lì si parli dell’Assunzione di Maria, ma perché presenta la “Donna” strettamente collegata con il suo discendente nell’”inimicizia” contro il serpente:”Porrò inimicizia tra te e la Donna, e fra la tua discendenza e la discendenza di lei; essa ti schiaccerà il capo”(Gen.3,15). Quale seconda “Eva”, Maria è impegnata col Figlio nella lotta contro il peccato e contro la morte. “Una donna ha chiuso la porta del cielo(= Eva), una donna l’apre per noi: Maria, Madre del Signore”, ( seconda antifona ai primi Vespri dell’Assunta).

/ La credenza nell’Assunzione di Maria al cielo, era professata e creduta dai cristiani fin dai primi tempi della Chiesa(sec.IV), i quali non concepivano che il corpo della Madre di Gesù si potesse corrompere come il nostro, dopo la separazione dell’anima al momento della morte. D’altra parte come poteva conoscere il disfacimento quel corpo in cui la Parola era stata accolta, messa in pratica con una fedeltà estrema e partorita nel Verbo Incarnato? “Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo”, disse Elisabetta a Maria. Pertanto se il Figlio della Vergine Madre è “benedetto”, come potrebbe non esserlo Lei pure?. Profondamente coinvolta nell’Incarnazione redentrice del Figlio di Dio, Maria non può non partecipare allo stesso modo alla sua risurrezione. Ma la sua vera grandezza consiste nella “fede”, qui la sua “beatitudine che la fece concepire nel cuore prima ancora che nel proprio grembo”(S. Agostino). Maria assunta in cielo, è la nostra umanità che redenta in Cristo, raggiunge concretamente e storicamente il suo posto nel piano salvifico di Dio.

/ Inoltre questa festa ci stimola ad un’altra riflessione: viviamo in tempi difficili di violenza organizzata, di cultura della morte: stragi di innocenti, aborti, embrioni fabbricati in laboratorio, eutanasia, terrorismo in nome di non so quale Dio! ecc. La persona umana sembra non avere più i suoi connotati né valore se non come bene di consumo, merce di scambio o come persone da eliminare perché danno fastidio! L’uomo massa cerca di addolcire la morte perché teme di pensare a quello che c’è dopo, e non pensando, crede che non ci sia niente altro dopo la morte!..

/ Pertanto l’Assunzione di Maria ci ricorda l’amore personale di Dio per ciascuno di noi, così come siamo, con il nostro corpo e la nostra anima, con la nostra identità, e ci impegna, mentre camminiamo verso il cielo dove Cristo ci ha preparato il posto, a fare attenzione alla persona concreta, alle sue necessità, per amarci e amandoci, camminare insieme verso Dio che crediamo e che Maria, “segno di sicura speranza e di consolazione”(L.G.68), nostra Sorella nell’umanità e nostra Madre nella fede, contempla in attesa che anche noi andiamo ad occupare il posto che nell’amore verso Dio e il prossimo, ci saremo conquistato. Guardiamo a Maria, ella è la Madre che ci aspetta e ci sollecita a camminare verso il Regno di Dio. Maria assunta è garanzia che l’uomo si salva tutto intero, che i corpi risorgeranno. Pertanto anche i nostri corpi saranno trasfigurati e parteciperanno alla gloria riservata al “servo buono e fedele”. La gioia e la speranza è offerta a tutti, in modo particolare ai poveri e agli umili. Ad essi Dio dona la salvezza nel suo Figlio Gesù, a coloro che lo accolgono, che sanno “ascoltare la Parola di Dio e la osservano”. “Fate quello che Gesù vi dirà”.., è stata l’ultima raccomandazione della Madonna per noi, nel Vangelo.

Guardiamo Maria nostra Madre mentre in “questa valle di lacrime” attendiamo il nostro giorno nella speranza della nostra futura trasfigurazione, risurrezione e glorificazione.

// Come è morta Maria SS.? Così rispose Bossuet:”Non cercate altre cause della morte della Vergine. Il suo amore era così ardente, così forte ed infuocato, che sarebbe bastato un sospiro a spezzare tutti i legami del suo corpo mortale..La morte non è il miracolo, ma piuttosto la fine del miracolo. Il miracolo continuo era che Maria potesse vivere separata da Colui che amava intensamente. Tuttavia ha vissuto, perché il disegno di Dio era che venisse conformata a Gesù Cristo crocifisso, attraverso l’insopportabile martirio di una lunga vita…La causa della morte di Maria fu dunque soltanto la vitalità del suo amore”.