Viviamo il Vangelo, lasciamoci penetrare dal Vangelo, impiantiamo nei nostri cuori la sapienza del Vangelo. E’ per mezzo del Vangelo e secondo il Vangelo che saremo giudicati; già adesso siamo giudicati perché se ci manca gioia, gratitudine, speranza siamo già giudicati. Ha ragione il Cristo: sapete valutare tante cose e la vostra situazione non sapete giudicarla? Siete così sordi, duri di cuore da non comprendere che il lievito del mondo vi sta rovinando, vi ha reso spenti, demotivati, tristi, permalosi?
Occorre accorgersi che occorre “gettar via le tenebre…”: intrighi, compromessi, ricerca di privilegi, pregiudizi (proiettare le nostre piccole categorie al grande mistero della vita, fede, missione); cuore appesantito da banalità, inconsistenza, vanità; fede caratterizzata da un’esistenza distratta, dissipata, frammentata, incapace di riconoscere i segni dei tempi, di vivere il kairos liberante, stimolante. Ci si limita a lasciarsi condurre dal kronos che inquieta e rende nervosi e agitati…
I profeti, Cristo, San Paolo, Alberione denunciano come molto grave e lottano contro l’affermazione di sé, il protagonismo, lo spirito di competizione, l’invidia, la ricerca di privilegi… perché sono la carie, il cancro che corrodono le relazioni comunitarie, la missione, provocando devastazioni spaventose…
“…E tutta la casa si riempì di profumo (Gv 12, 3)
Il Vangelo deve diffondersi sotto forma di profumo, il profumo di vita e di amore che ha il potere di eliminare il puzzo di morte che domina nel nostro mondo.
Il profumo della gratuità che riesce a sconfiggere il fetore ammorbante degli interessi personali, dell’egoismo.
Il profumo genuino che spazza via l’odore rancido delle virtù ammuffite.
Il profumo dell’amore che annulla l’aria viziata e pesante della meschinità, della cattiveria, dei risentimenti…
Il profumo tuttavia non può rimanere circoscritto alla casa. Si diffonde fuori, è “contagioso”, oserei dire apostolico, , missionario, rende l’atmosfera più respirabile per tutti…
Vi hanno tolto tutto, non vi hanno lasciato nulla (espropri politici)
Ci hanno lasciato, solo il Vangelo
Sembravano avversità, sono opportunità
Abbiamo svotato il Vangelo della sua novità, buona notizia… lo abbiamo reso troppo ragionevole.
Lo abbiamo svuotato dei suoi paradossi; lo abbiamo banalizzato, strumentalizzato, stiracchiato da ogni parte.
Ce ne siamo serviti come pretesto per contrabbandare altre cose.
Lo abbiamo tirato abusivamente dalla nostra parte quando ci faceva comodo, ma non ce ne siamo mai serviti come atto d’accusa per le nostre colpe, le nostre idampienze, le nostre infedeltà. Semmai una comoda arma da impugnare contro gli altri, mai come confitero: confesso di aver mancato al vangelo.
Siamo stati predicatori, e perfino urlatori della parola, ma poco o quasi mai uditori.
Ci presentiamo come evangelizzatori, senza essere stati evangelizzati.
Insegniamo, sdottoreggiamo, senza preoccuparci, prima, di imparare con umiltà e cuore contrito…
Si tratta di ripartire dal vangelo, certo, come abbiamo detto all’inizio. Non però dal vangelo logoro, usurato, sbiadito. Ma da un Vangelo logoro, usurato, sbiadito. Ma da un Vangelo “intatto”. Da una bella notizia” da accogliere nella sua freschezza.
Non è più possibile avere due facce, due bocche, le labbra, come quelle di Isaia (6. 6-7) devono essere scottate unicamente dai carboni ardenti della Parola, e non possono più adattarsi a… parlare d’altro. Sarebbe una profanazione.