Luca ad una Chiesa in crisi, indica con precisione la priorità attorno a cui ricominciare sempre di nuovo: LA FEDE. Dove “la fede”, usato assolutamente e con l’articolo, non indica certo un corpo dottrinale, ma l’adesione a Gesù, il Signore (Cfr. Lc18,6: “o Kyrios”, il Signore, il Risorto che, nella sua autorità di Maestro della chiesa attualizza la parabola per la comunità cristiana), e dunque si riferisce all’esistenza tutta del cristiano vissuta nella fedeltà e nella vigilanza, nella lotta contro gli idoli e nella preghiera, nell’apertura allo Spirito e nella compagnia degli uomini.
Il cristiano è anzitutto un credente, un uomo che aderisce al Signore e che tenta di far vivere Cristo in Lui. Siccome nella fede riconosce Cristo in lui (Cfr 2 Cor 13,5), il cristiano sa che prima di essere la sua fede, è la fede di Gesù. Alla domanda: “Cosa dobbiamo fare per compiere le opere di Dio?”, Gesù ha risposto: questa è l’opera di Dio: credere in colui che egli ha mandato” (Gv 6, 28-29). Dal “che fare?” al “credere”, dalle molte opere all’unica e fondamentale opera: LA FEDE.
La nuova evangelizzazione è prima di tutto e soprattutto un impegno spirituale… Senza l’ascolto della parola e della volontà di Dio: senza una continua conversione e purificazione della nostra vita; senza la preghiera continua, non ci sarà rinnovamento della chiesa né nuova evangelizzazione dell’Europa.
Chi è il cristiano? La risposta di Pietro è lapidaria: è colui che “ama il Signore Gesù senza averlo visto e senza vederlo crede in lui”, aderisce a lui (1Pt 1,8).
Proprio per questo primato della fede occorrerebbe riscoprire il battesimo e tutta la spiritualità da esso dischiusa.
Oggi si è perduto “il punto focale del mistero cristiano, della vita cristiana come esperienza di Dio, come incontro personale con Cristo”… e bisogna ritornare a contemplare, ad ascoltare, a tenere fisso lo sguardo sull’autore della nostra fede: il Signore!
Il volto della chiesa è sempre dato dalla viva consapevolezza del suo Signore, Cristo e dalla consapevolezza di come Cristo vuole servirsi della Chiesa. Il volto della chiesa è sempre dato da un equilibrato rapporto fra questi tre elementi: SCRITTURA, SPIRITO, COMUNITA’.
La chiesa è chiamata ad essere l’occhio nel corpo dell’umanità, per il quale si vede ed entra nel mondo la luce divina.
La chiesa, la comunità religiosa, ogni cristiano e religioso custodisce la sua identità autentica, risulta fedele alla sua vocazione quando vive profondamente ed introduce alla relazione profonda con Dio padre per mezzo della fede in Gesù Cristo, nello Spirito santo.
Alla Chiesa, all’apostolato non spetta il primato alle opere, ma alla luce. E poiché la luce della Chiesa è la luce del Cristo, quella luce che è cristo stesso (Cfr. Mt 4, 12-17); Gv 8,12), la prima diaconia e responsabilità della chiesa verso gli uomini è la fede.