Roberto Benigni: «Gesù, il grande innovatore» di Roberto Benigni

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«Ha spaccato in due la Storia, ha portato una legge nuova: la legge dell’amore! È il primo che ne parla in quel modo. Gesù lo fonda, l’amore, lo inventa!»
Voi direte: «E perché ne hanno paura?» Perché?! Ma perché Gesù è Gesù! È la rivoluzione, è un terremoto! Dove passa lui non resta in piedi niente: le vecchie idee, i vecchi valori, le tradizioni e i loro custodi… Viene giù tutto! Ogni parola di Gesù è un colpo di piccone. Perché Gesù non è venuto a creare una nuova religione, no: ce n’erano già troppe. È venuto a cambiare radicalmente la vita, a rovesciarla! Distrugge il mondo vecchio per crearne uno nuovo. E se la prende con tutti, senza guardare in faccia nessuno: farisei, scribi, sacerdoti, mercanti… Con i ricchi, gli ebrei, i non ebrei… Per lui il potere non esiste, non significa nulla. Come quando si rivolge ai sacerdoti e dice loro: «In verità vi dico: i pubblicani e le prostitute vi passano avanti nel regno di Dio». Che era come se dicesse ai ricchi e ai potenti, agli uomini più rispettati e temuti della Giudea: «Tu, che ti credi tanto importante, per Dio non vali niente». Ma vi rendete conto? Gli dice così: testuale!… E quell’impeto, quell’ardore, esplode davanti all’ingiustizia e all’ipocrisia. Come a Gerusalemme, nel Tempio. Dove Gesù entra, ma non come un visitatore, né come discepolo: entra come figlio. Un figlio che trova la casa del padre trasformata in un mercato. Infatti la gente vendeva e comprava dentro al recinto del Tempio: facevano affari, contrattavano, trafficavano! «Quant’è?» «A quanto me lo metti?»… Dentro al Tempio! Allora Gesù rovescia i tavoli: li ribalta proprio, letteralmente! Le monete rotolano a terra, i banchi si spezzano. I venditori scappano, le colombe volano via libere. E lì cambia tutto. Gesù non è più l’uomo mite delle parabole: adesso è un fuoco, è la voce del giudizio. Esce dal Tempio, lo fissa e minaccia: «Vedete queste pietre? Sarà tutto distrutto, pietra su pietra! Niente resterà, niente!».
Pietro è lì. Anche lui lo sente, lo vede. Questa presa di posizione durissima di Gesù segna un punto di non ritorno. Il contrasto con il potere religioso ora è sotto gli occhi di tutti. Pietro capisce che i capi del Tempio non dimenticheranno mai quella umiliazione. Ma Gesù non è odiato solo per questo. C’è dell’altro. Parto da una cosa semplice: la schiavitù. Sì, lo so, ora per noi è una cosa lontana… che non è vero, perché esiste ancora oggi… Ma lo sapete cos’era la schiavitù ai tempi di Gesù? Sapete che i figli degli schiavi venivano cresciuti dentro a dei recinti, come gli animali? E appartenevano al padrone, non al padre, non alla madre: si potevano vendere! Si poteva farne ciò che si voleva, anche ucciderli! E nessuno ci trovava nulla di strano, anzi si divertivano! Commerciavano, vendevano e compravano esseri umani. C’era proprio il mercato, tutti i giorni! Poi arriva lui, Gesù, e dice che davanti a Dio non c’è più schiavo né padrone, non c’è più oppresso né libero, non c’è più uomo né donna… ma siamo tutti fratelli, tutti uguali. Lo capite che rivoluzione è questa? Gesù ha rotto la piramide del potere, ha rovesciato la vita! Ha spaccato in due la Storia, ha portato una legge nuova: la legge dell’amore! L’amore, sì, ma attenzione: l’amore come lo intendiamo noi oggi. Come qualcosa che più alto non c’è niente, che quando c’è non serve altro: non servono le leggi, i comandamenti, le regole, le punizioni… E se noi oggi lo intendiamo così, è solo grazie a Gesù! È il primo che ne parla in quel modo. Gesù lo fonda, l’amore, lo inventa! Perché Gesù ha fatto della sua vita un capolavoro d’amore, è riuscito ad amare come nessuno prima di lui. Ed è impressionante la grandezza, l’estensione di questo suo amore. Lo ha allargato, così tanto che di più non si può. Come se avesse detto: «Voglio vedere fin dove posso arrivare. Di più, di più!» Fino ad amare lo straniero, lo sconosciuto, il diverso… fino ad amare il nemico! Ecco: «Ama il tuo nemico» è forse la frase più sconvolgente mai pronunciata sulla faccia della Terra. Forse è la parola più forte, più alta di tutto il pensiero umano, e per questo ci sembra irraggiungibile: se ne sta lassù, è troppo alta, non ce la facciamo. Però qualcuno l’ha detta, per sempre!
Ma vi rendete conto? Questo è uno dei pensieri che cambiano la Storia: qui c’è davvero un prima e un dopo. Ma quando l’avete mai sentita una rivoluzione così? Altro che Rivoluzione francese, mi viene da ridere!… Gesù non ci pensa proprio a usare la ghigliottina contro i nemici, anzi: all’ultima cena intinge il boccone con il discepolo che lo ha già tradito, Giuda, e si lascia baciare da lui! Un Dio che si lascia toccare, baciare, rinnegare, persino tradire – tradire! – ma che non smette di amare! Questa è la vera natura del cristianesimo: non una religione di regole, ma una rivoluzione d’amore! Dopo Gesù, nulla è stato più come prima. Perché dopo di lui anche lo schiavo, anche il povero, anche il bambino valgono quanto un re. E infatti, tra quelli che lo ascoltano molti non possono capire, non ci riescono, non vogliono capire. Per questo Gesù comincia a essere temuto e odiato, e quando con i suoi discepoli arriva a Gerusalemme ha capito che sta andando incontro alla fine, che il suo destino è segnato. Perché lui sì, ama i suoi nemici… ma i suoi nemici non lo amano per niente.