Auto bruciate, avvelenamenti: preti del Sud nel mirino della criminalità

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Bruciata l’auto di un parroco nel Casertano. Il vescovo Lagnese: “Sostegno e stima”. Sale la tensione anche in Calabria: nel Vibonese tentativo di avvelenamento durante la Messa.
I preti del Sud continuano a finire nel mirino di gesti criminali. L’ultimo caso a Sant’Andrea del Pizzone, frazione del comune di Francolise (Caserta): l’auto di don Marcos Aparecido de Gòes , parroco di San Germano Vescovo, è stata bruciata nella notte tra sabato e domenica mentre era parcheggiata nei pressi della parrocchia. I carabinieri hanno acquisito le immagini delle telecamere di videosorveglianza, e sembra che dai frame si noti una persona aggirarsi vicino all’auto e gettare del liquido infiammabile sulla vettura. Ieri il piccolo centro del Casertano ha reagito con indignazione: in serata c’è stato un corteo di solidarietà per il sacerdote.

L’arcivescovo di Capua, monsignor Pietro Lagnese, ha immediatamente espresso vicinanza e solidarietà a don Marcos “per il vile attentato che ha subito, in cui gli è stata incendiata l’auto. La Chiesa di Capua – sottolinea l’arcivescovo – è fiduciosa nell’operato delle forze dell’ordine e sostiene il suo sacerdote in attesa dell’accertamento della verità, confermando la stima per la sua azione pastorale”.

Sale la preoccupazione anche in Calabria: domenica, prima della Messa nella chiesa di San Nicola di Pannaconi, frazione di Cessaniti (Comune del Vibonese sciolto per infiltrazioni), don Felice Palamara è stato vittima di un tentativo di avvelenamento. Qualcuno ha versato candeggina nelle ampolline contenenti acqua e vino. Durante la celebrazione don Felice ha sentito uno strano odore e non ha bevuto, poi si è rivolto a un laboratorio per le analisi, che ha rinvenuto la sostanza tossica. Il sacerdote ha denunciato l’accaduto ai carabinieri, che hanno avviato le indagini per identificare i responsabili. Il parroco era già stato oggetto di intimidazioni nei giorni scorsi: qualcuno gli aveva danneggiato l’auto con scritte offensive.

Il governo si è subito schierato a difesa dei sacerdoti: «Il continuo attacco a uomini di Chiesa nelle comunità del Vibonese è allarmante e merita una risposta decisa delle istituzioni» ha affermato il sottosegretario all’Interno Wanda Ferro (Fdi). «Esprimo la mia vicinanza – ha aggiunto Ferro – a don Felice Palamara e a tutti i sacerdoti che, in una terra difficile, sono impegnati nell’affermazione della cultura della legalità, contro le logiche di violenza e sopraffazione».

Alcuni giorni fa don Gianni Rigoli, parroco di Varapodio, nel Reggino, aveva avuto “problemi” simili. Prima le botte per aver richiamato alcuni fedeli al rispetto delle regole anti Covid e poi – dopo la netta presa di posizione del vescovo di Oppido-Palmi Giuseppe Alberti – il rogo della sua auto. Quando la Chiesa si mostra intransigente e alza la voce, insomma, i criminali non ci stanno. E rilanciano la sfida a modo loro.