Il Papa affida le meditazioni della Via Crucis al Colosseo alle famiglie

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Si tratta di famiglie legate a comunità ed associazioni cattoliche di volontariato ed assistenza. Lo rende noto il direttore della Sala Stampa vaticana, Matteo Bruni

Le famiglie “riscrivono” Amoris laetitia con le loro vicende quotidiane. Succederà durante la Via Crucis al Colosseo del prossimo Venerdì Santo. Papa Francesco ha infatti affidato le meditazioni di quest’anno ad alcune famiglie legate a comunità, associazioni, aggregazioni e altre realtà familiari. Il coordinamento per la stesura e l’armonizzazione dei testi è stato curato da Gigi De Palo, presidente del Forum delle associazioni familiari, e dalla moglie Anna Chiara Gambini.

Una scelta opportuna, quella di puntare sulle famiglie, nell’Anno speciale che il Papa ha voluto dedicare all’esortazione postsinodale Amoris laetitia, nel quinto anniversario della pubblicazione.

La conclusione del percorso di riflessione e di approfondimento confluirà poi nel X Incontro mondiale delle famiglie, a Roma, da 22 al 26 giugno. I contenuti dei testi sono ancora in fase di elaborazione, ma l’obiettivo è quello di far raccontare a ciascuna famiglia la propria storia, le proprie esperienze, le dinamiche coniugali, il rapporto con i figli, il senso dell’accoglienza, l’impegno ecclesiale e sociale, l’apertura alle vita nella prospettiva di una fecondità biologica ma soprattutto spirituale.

Non famiglie ideali quelle che saranno protagoniste della Via Crucis con il Papa di quest’anno, ma coppie reali, genitori e figli “normali”, con le difficoltà e le fragilità di tutte le famiglie che si sforzano di vivere la postmodernità senza assorbirne i contraccolpi negativi, cercando un ancoraggio saldo nelle comunità cristiane e nell’impegno associativo, cercando al di là di tutte le difficoltà culturali, sociali ed economiche, di trarre dalla ricchezza del sacramento del matrimonio le energie una vita familiare coerente con il Vangelo.

Ma non saranno però i gruppi e le diverse aggregazioni familiari, nelle varie specificità, a dare il senso della Via Crucis di quest’anno, bensì saranno le vicende familiari a costituire la base di partenza per le preghiere e le invocazioni della liturgia quaresimale. Saranno proprio i racconti familiari, insomma, le esperienze di coppie, genitori, figli, nonni a rappresentare una trama narrativa insolita, in modo tale che tutte le famiglie del mondo possano facilmente identificarsi nelle brevi storie che verranno illustrate al Colosseo, stazione dopo stazione, mentre le famiglie protagoniste della Via Crucis si scambieranno la croce. Il richiamo, inevitabilmente, andrà ai capitoli dell’Esortazione postsinodale ma sarà come se le famiglie, con le proprie vicende, le proprie gioie, le proprie fatiche, riscrivessero Amoris laetitia “dal basso”, a partire dalle storie di ciascuno. Una sorta di teologia familiare narrativa che dovrebbe fornire un quadro efficace di quel prezioso poliedro familiare che, come scrive il Papa proprio in Amoris laetitia, è «costituito da molte legittime preoccupazioni e da domande sincere e aperte».

Annunciando la scelta del Pontefice di puntare sulle famiglie per le meditazioni della Via Crucis di quest’anno, il portavoce vaticano Matteo Bruni ha spiegato che si tratterà di nuclei familiari «legate a comunità ed associazioni cattoliche di volontariato ed assistenza». I contenuti delle meditazioni e le modalità della liturgia, come detto, saranno resi noti tra qualche giorno ma fin d’ora si può dire che la preghiera del Venerdì Santo 2022 passerà alla storia per la più affollata e vivace degli ultimi decenni.

Le famiglie hanno infatti chiesto e ottenuto che tutti i figli, bambini piccoli compresi, possano partecipare alla Via Crucis ed è facile prevedere che alcuni gruppi risulteranno abbastanza numerosi.