MONS. GASTONE SIMONI

Ricordiamoli

MONS. GASTONE SIMONI

(n. Castelfranco di Sopra (FI): 9/4/1937  +  Fiesole: 28/8/2022)

Valdarnese, monsignor Simoni ha dedicato la sua vita alla Chiesa e alla gente. 

Viene ordinato sacerdote il 1 gennaio 1960 per le mani del Vescovo di Fiesole mons. Antonio Bagnoli.

Nel 1969 viene nominato Provicario Generale della Diocesi di Fiesole e, nel ’75, Vicario Generale di Fiesole, in Val di Sieve, Valdarno superiore, Chianti e Casentino.

Il 7 dicembre 1991 Papa Giovanni Paolo II lo nomina Vescovo di Prato. Tra gli incarichi ricoperti, quello di Delegato dei Vescovi toscani per la pastorale sociale e il lavoro e per le comunicazioni sociali.

Nella Cei è stato per un anno, tra il 2005 e il 2006, presidente ad interim della Commissione episcopale per la cultura e le comunicazioni sociali. Il 9 aprile 2012, al compimento del 75° anno di età, come prevede il diritto canonico, rassegna le dimissioni da ordinario diocesano di Prato nella mani di papa Benedetto XVI.

Dimissioni accolte il 29 settembre 2012 quando mons. Simoni comunica alla diocesi la nomina del nuovo vescovo, mons. Franco Agostinelli.

Durante il suo episcopato  si era dedicato ad aiutare anche in prima persona i lavoratori, i più poveri e le famiglie in difficoltà, sempre restando al fianco delle istituzioni locali. Pastore amato e popolarissimo, stimato dai pratesi, credenti e non, è stato un punto di riferimento morale autorevole in due decenni cruciali di profondi cambiamenti social, tanto che per questo suo impegno, il Comune di Prato, al termine del suo mandato episcopale, volle insignirlo della cittadinanza onoraria, un riconoscimento concesso, nella storia della città, a pochissimi personaggi.

Instancabile tessitore di relazioni sociali e d’iniziative di inclusione e di carità – il “bene comune” è stato il faro costante del suo episcopato – è stato una figura molto conosciuta a livello regionale e anche nazionale per il suo spessore spirituale e la sua statura culturale: è stato considerato uno dei massimi esperti della Dottrina Sociale della Chiesa in Italia e, per il suo lungo impegno di animazione e di accompagnamento morale dei cattolici impegnati in politica – fondò la rivista e il movimento “Supplemento d’anima” – un apostolo del cattolicesimo sociale.

Unire la parola – a cominciare da quella della Sacra Scrittura – al pane spezzato: è stata questa la cifra del suo ministero di prete e di Vescovo. Coscienza, spesso critica, della comunità pratese, la sua voce si è levata chiara per la difesa della vita come del lavoro, degli immigrati e contro lo sfruttamento, per i poveri e a favore degli imprenditori¬ che investono e creano occupazione. 

Il sindaco Matteo Biffoni, la Giunta e il Consiglio comunale hanno espresso in una nota il proprio cordoglio alla famiglia e alla Diocesi di Prato: “Perdiamo un grande amico, una persona buona e generosa che ha sempre operato per il bene del nostro territorio, intessendo una proficua collaborazione con le istituzioni locali e le associazioni di volontariato”.

Lo hanno ricordato con commossi post su Fb tantissimi pratesi legati a lui da una profonda e sincera amicizia e tra questi Antonello Giacomelli, commissario Agicom che ne ha sottolineato l’attaccamento alla Dottrina Sociale della Chiesa, e di come Simoni, ”non riusciva a rassegnarsi alla diaspora dei cattolici nella dimensione politica che considerava equivalente alla irrilevanza”.

Il politico Giorgio Silli  invece ne ha rammentato “le  veglie di preghiera per il lavoro quando la crisi in città cominciava a farsi sentire”. L’onorevole Erica Mazzetti: “E’ stato per tutti noi un riferimento spirituale e civile, un Pastore del suo popolo. Non sempre eravamo d’accordo quando parlavamo di politica, ma ci interessava il bene della comunità. Sono certa che sorveglierà costantemente il popolo pratese”.

Il presidente della Provincia, Francesco Puggelli, ha sottolineato la capacità di monsignor Simoni di comprendere la città: “punto di riferimento per tutti, e se la Chiesa a Prato cammina fianco a fianco alla città, il merito è suo”.  Mentre Massimiliano Brezzo della Cgil: “Persona immensa, apertissima, di profonda cultura. Pastore di anime interessato al presente e costruttore del futuro”.

Negli ultimi tempi rarissime le sue uscite pubbliche e tra queste vale la pena ricordare quella  in collegamento da Fiesole l’8 ottobre per la presentazione a Prato del libro di Piero Meucci “Ettore Bernabei e il Primato della Politica”, dove Simoni parlò insieme all’autore, al professor Leonardo Bianchi, al figlio Giovanni Bernabei, all’assessore alla cultura Simone Mangani dell’importante figura del direttore generale della Rai quale esempio ispiratore per partecipare a viso aperto  alla vita collettiva volta ad esercitare la più alta forma di carità cristiana: quella sul piano sociale e politico.

Dal 1983 aveva professato i Consigli Evangelici nell’Istituto Gesù Sacerdote, voluto dal Beato don Giacomo Alberione, fondatore di tutti gli Istituti della Famiglia Paolina. Come Responsabile nazionale dell’IGS ormai da 12 anni, ho ammirato di Mons Gastone il suo vivo senso di appartenenza all’Istituto e la sua profonda gratitudine per la spiritualità paolina, per il dono che la Chiesa ha ricevuto con la preziosa missione paolina di valorizzare tutto ciò che è autenticamente umano. E soprattutto di rimettere la Parola di Dio e l’Eucarestia a fondamento della fede e rinnovamento della Chiesa e della Società: portare il Vangelo a tutti con tutti i mezzi più celeri ed efficaci.

Anche quando era impegnato nello svolgere il servizio come Vescovo a Prato ha cercato sempre di partecipare ai vari Incontri (Esercizi, Ritiri, Convegni…) programmati dall’IGS: la sua presenza e testimonianza arrecava sempre gioia, entusiasmo pastorale, speranza cristiana, fiducia nel futuro