SPONTANEITÀ E COMMOZIONE ALLA FESTA DI FC IN AULA NERVI

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C’è la bimba che porta un disegno per “nonno Papa Francesco”, la commozione per questi 90 anni condivisi tra generazioni di lettori, l’impegno a continuare sulla strada dell’ascolto

Il grande tenore Gianluca Sciarpelletti, l’erede riconosciuto di Pavarotti, intona l’Ave Maria di Schubert. C’è una palpabile attesa nell’aria. Papa Francesco è in ritardo, no, arriva, contrordine, giungerà addirittura in anticipo. Il conduttore Rosario Carello, che da gran professionista ha parlato per due ore con una cavalcata di 90 anni ricordando la storia di Famiglia Cristiana, è emozionato come tutti i presenti dell’aula Nervi. Carello ha raccontato servendosi anche di video e testimonianze «una grande storia di un giornale di formazione e di informazione», aperto al mondo laico e nella grande aula del Vaticano pareva di sentire il rumore delle rotative e del ticchettio delle macchine per scrivere. Cita il laico Michele Serra che crocianamente dice: «Non possiamo non dirci lettori di Famiglia Cristiana».

Ricorda di leggerla «quando ancora non sapevo leggerla, quando guardavo i disegni dei Fatti del giorno, poi, da chierichetto, lo distribuivo all’uscita di chiesa». Anche il direttore Stefano Stimamiglio ricorda quest’opera collettiva che ogni settimana, come un miracolo, si rinnova e arriva nelle parrocchie, in edicola, in abbonamento ad appannaggio di tutti i suoi lettori. Ricorda il valore delle suore di San Paolo che si adoperano per distribuirlo. «Siamo qui in rappresentanza di generazioni», dice, e si commuove. Il condirettore Luciano Regolo esprime la gioia del momento. La gioia dei lettori, dei dipendenti del gruppo e dei giornalisti che connota anche uno stile comunitario del lavoro nella San Paolo.

Don Antonio Rizzolo parla dei Colloqui col padre, la rubrica che da sempre è l’anima del giornale, ricorda l’episodio in cui lo storico direttore don Zilli ha fermato le rotative per rispondere alla lettera di un lettore che diceva di aver lasciato morire la sorella e la madre per confortarlo e ricordargli che Dio è misericordioso con tutti e «quello che bisogna fare è dare una risposta a un uomo disperato». Già, l’ascolto: Famiglia Cristiana è rivista “in uscita”, non riferisce soltanto i fatti ma ascolta la gente, a cominciare dai suoi lettori. C’è anche quell’episodio – meraviglioso – di una madre che scrive di voler abortire, perché il padre se n’è andato e nemmeno i genitori lo riconoscono. Zilli risponde: «Lo faccia nascere questo bambino e me lo porti qui». La donna si presentò in redazione qualche anno dopo col bimbo in braccio, felice di averlo fatto nascere. I colloqui col padre, ricorda don Rizzolo, rappresentano «l’esigenza di essere ascoltati».

Giriamo tra la folla che attende Francesco in questa giornata storica per la nostra rivista. Accanto a direttori, giornalisti, all’intero staff e alle figure istituzionali della congregazione, da Don Vito Fracchiolla, Vicario Generale della Società San Paolo, a don Giuseppe Musardo, direttore generale della Periodici San Paolo, tanti familiari, amici, lettori.

La piccola Chiara Afrune ha preparato un disegno per “Nonno papa Francesco”. Arrivano da tutte le città d’Italia, come Alessandro De Ponti, che è di Desio, in Brianza, insieme con la mamma Canzianilla, di 83 anni, fedele abbonata. «Quando papa Francesco vede le persone cambia, quasi si trasfigura, è il contrario di un papa ieratico, adora il contatto con la gente», commenta Alessandro. Tra la folla c’è anche Benito Barchetta, 82 anni, di Monte San Martino, in provincia di Macerata, abbonato dal 1963. È un pensionato delle poste e ancora si ricorda quando arrivavano i pacchi della rivista e i parroci venivano a sollecitarla: «Leggerò sempre questo giornale, dove trovo sempre un po’ di tutto e sempre con il coraggio delle proprie idee, libero, autonomo, indipendente». C’è suor Filippa Castronovo, agrigentina, delle Figlie di San Paolo di Roma, che quando può si adopera per aiutare “il caso della settimana” dell’Associazione don Zilli. Marcello Bronzetti dirige il coro “Fideles et amati” che esegue dei meravigliosi Oratori, uno dedicato a Bernadette di Lourdes e un altro a Charles de Foucauld, nel segno di quelli che venivano eseguiti ai tempi di San Filippo Neri proprio a Roma. L’attrice Daniela Poggi fa rivivere le parole di don Alberione, rendendo il testo caldo e ancor più convincente, attualissimo: «Famiglia Cristiana si presenta timidamente alla porta elle vostre case e domanda il permesso di entrare…». Carello ricorda che «Famiglia Cristiana pensa al bene di chi legge. Perché l’obiettivo dell’editore, della redazione e della direzione è fare il bene dei lettori». Nell’attesa imminente dell’ingresso papa Francesco succede una cosa inaspettata: qualcuno intona le prime note e tutta la sala, all’unisono, canta “Santa Maria del cammino”. Cantano tutti, compresi i cardinali Ravasi e De Giorgi, presenti all’incontro. Poi entra Francesco e la gioia incontenibile esplode in un lungo applauso.