Il grave rischio di una religiosità popolare superficiale e superstiziosa (di Luigino Bruni)

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La nuova e ennesima santona delle lacrime della modonna è soltanto l’ultimo frutto (per ora) di una chiesa cattolica che dalla Controriforma in poi ha incoraggiato devozioni, pratiche, mentalità magiche e infantili, non bibliche e superstiziose, un popolo tenuto in una grave condizione di ignoranza religiosa e teologica.
Queste denunce di abusi della credulità popolare sono solo la punta dell’iceberg di un ritorno di cattolicesimo spettacolare e credulone che riempie parrocchie, movimenti, giornali, radio e tv e ormai da anni. Altro che oppio dei popoli: qui siamo alla cocaina e alle droghe sintetiche.
Il cattolicesimo finirà sommerso dalle sue scemenze create da una religione usata dai suoi capi per tener buono il popolo ‘semplice’. Peccato perché queste sciocchezze si divorano anche il buono e il sano che c’era nella pietà popolare, come ci ha insegnato Giuseppe de Luca.