Spiritualità e stile dell’Avvento

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l’Avvento non serve solo per preparare una venuta successa secoli fa, ma anche per aprirci costantemente alla presenza di Dio che viene a noi ogni giorno. Perché Gesù viene ogni giorno attraverso l’Eucaristia, i sacramenti, la comunità cristiana, i poveri, la famiglia  etc. Viene nel cuore di ogni credente attraverso la preghiera, la lettura della Parola di Dio, quando vogliamo accostarci a lui. Viene attraverso i fratelli, negli avvenimenti della nostra vita, in quello che facciamo e viviamo, nei poveri, dove si riflette il suo volto…: l’attesa vigile e gioiosa, la speranza, la conversione, la gioia, la preghiera e la pazienza.

Dobbiamo essere vigilanti, imparando ogni giorno ad amare a Dio e gli altri come Gesù, per poter, un giorno, vivere per sempre con lui.

1.1. – la speranza: aspettiamo la venuta del Signore e la sua salvezza per noi e per il nostro mondo.

La Chiesa non aspetta il Messia promesso, ma vive l’attesa d’Israele come una realtà e l’attesa della definitiva manifestazione in Cristo. Ogni gesto d’amore compiuto, ogni momento di gioia vissuto, ogni dolore superato, ogni ingiustizia vinta, ogni esperienza di fiducia in Dio Padre è un’attualizzazione dell’attesa. Per questo, mentre attendiamo la vita nuova e definitiva che solo Dio può darci, ci rallegriamo anche dei piccoli o grandi momenti di vita nuova che si fanno strada tra noi. Teniamo anche gli occhi aperti sui mali del nostro mondo.

1.2. Preparare la strada al Signore attraverso la conversione: Dio entra nella storia ed interpella l’uomo. La venuta di Dio in Cristo esige una conversione continua da parte nostra. La novità del vangelo è una luce nuova che ci vuole scuotere. Il tempo di Avvento è una chiamata alla conversione per preparare le strade del Signore ed accogliere il Signore che viene, la sua salvezza. L’Avvento c’insegna a vivere l’atteggiamento dei poveri di Yahvé, dei miti, degli umili, dei disponibili, che Gesù proclamò beati.

La salvezza non è opera nostra, ma di Dio. Dobbiamo però darci da fare perché nel mondo regni la bontà, l’amore e la giustizia; perché ci sia un mondo nel quale tutti i cuori siano pieni di Dio.

1.3. La gioia: Già in Avvento siamo invitati a vivere la gioia di sapere che il Signore è qui e ci salva. I profeti, anche nei momenti più difficili della storia dell’Israele, invitavano i loro concittadini ad essere nella gioia, perché sapevano che il Signore non li abbandonava, che era con loro, che li guidava e accompagnava. Anche noi sappiamo che il Signore è qui, che viene a salvarci. A volte lo sperimentiamo attraverso la gioia dell’amore, o una speranza compiuta, o il superamento di una difficoltà o quando sappiamo perdonare. Certo non è sempre facile cogliere questa gioia, ma vale sempre la pena guardare dentro di noi e vivere la gioia di sapere che Dio è con noi e che ci accompagna sempre. Un grande esempio lo troviamo in Maria durante la visita a sua cugina Elisabetta.

1.4. – La preghiera: Per vivere l’Avvento è necessaria la preghiera, intensificare la nostra relazione con Dio, dedicandovi più tempo. L’Avvento è  mettere in lui la nostra debolezza, riconoscere che senza di lui non possiamo fare niente, condividere con lui la vita che abbiamo vissuto e scoprire la sua presenza amorosa,  condividere con lui le gioie e le attese attraverso le quali lui si manifesta e ci stimola,  guardare al nostro mondo e presentargli i nostri desideri ed il nostro sforzo per ottenere una vita più degna per tutti.

1.5. – La pazienza: A volte non vediamo il risultato del nostro sforzo. Lavoriamo per qualcosa che crediamo buono e non c’è modo di ottenerlo. Vogliamo convertirci e migliorare qualche aspetto della nostra vita e non ci riusciamo. Vorremmo che ci fossero più giustizia e benessere per tutti e ci rendiamo conto che ci sono troppi interessi che l’ostacolano. Desidereremmo che Gesù fosse più conosciuto e amato e non sappiamo come fare per ottenerlo.

L’Avvento è un invito a impegnarsi senza scoraggiarsi, anche se le cose non ci riescono come vorremmo.