Pensando alla Quaresima, non è certo la parola “cuore” quella che per prima si fa avanti. Si pensa, infatti, subito al segno delle ceneri, al digiuno, all’astinenza dalle carni, alla Via crucis e ad altro ancora. In verità, non esiste realtà più sollecitata dal e nel tempo della Quaresima che proprio il nostro cuore: quel centro che orienta i pensieri, le parole e i gesti con cui diamo fisionomia al nostro essere al mondo. Certo, oggi gli esperti, per dire di questo centro, parlano di coscienza e possiedono saperi e pratiche con i quali aiutare chi ne ha bisogno a “prendere coscienza” della propria coscienza. Ed è anche giusto così: non esiste, in verità, al mondo pericolo più grande di chi non ha coscienza della propria coscienza.
Sì, perché è davvero possibile che ad un certo punto l’orientamento della nostra coscienza — del nostro cuore, per restare in una terminologia più tradizionale — sfugga dalle nostre mani.
Nessuno attraversa, infatti, il travaglio dei giorni, le fatiche e le conquiste, le delusioni e le gioie della propria vita, gli incontri felici e quelli meno felici, le parole dolci o amare, sapienti o stupide a lui indirizzate ed ancora quella cascata infinita di notizie, di pubblicità, di informazioni e di fake news, cui siamo tutti da tempo costretti, senza che tutto questo non lo tocchi e non lasci una qualche traccia di sé dentro di lui.
Ed è proprio così che da un tale immenso accumulo di esperienza vissuta e patita, desiderata o temuta, amata o detestata, che il nostro cuore può lentamente venire travolto e inseguire una rotta che resta proprio a noi stessi sconosciuta e che qualche volta, con nostra grande sorpresa, può portarci a pensieri, a parole e a gesti nei quali facciamo proprio fatica a riconoscere noi stessi.
E qui arriva la Quaresima, periodo propizio per prendersi cura del proprio cuore, periodo nel quale provare a rispondere a quella domanda che Papa Francesco ha indicato, nell’omelia per il Mercoledì delle ceneri, come vero centro di questo tempo liturgico. «Questo è il centro della Quaresima: dove è orientato il mio cuore?».
Al cuore della Quaresima — al cuore, dunque, di tutti i gesti liturgici e di tutte le pratiche che la contraddistinguono — si trova proprio questa domanda rivolta a ciascuno e a ciascuna di noi. Dove è orientato il mio cuore? Verso dove mi sta guidando? Chi o cosa, in verità, lo sta guidando?
Non lasciamo, allora, passare questa grazia che è la Quaresima senza aver trovato il tempo per “prendere coscienza” della nostra coscienza!